Si sono concluse, a Bellaria Igea Marina, la tre giornate dell’89° Assemblea Generale Avis, alle quali ha presenziato anche la Delegazione Avis della Sardegna, capitanata dal Presidente Vincenzo Dore. Presenti per la nostra Provinciale tutto l’Esecutivo con il Presidente Mario Trazzi, i Vicepresidenti Roberta Poddighe e Danilo Garau, l’Amministratore Antonio Succu e la Segretaria Mariangela Più, quest’ultima in qualità di Delegata Regionale.
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha evidenziato nel testo inviato all’Assemblea, la “generosità disinteressata” che muove i donatori che, ogni anno, “contribuiscono a salvare centinaia di migliaia di vite”. Significativo è stato il richiamo dello stesso Presidente a “mantenere la raccolta di sangue a livelli che consentano al nostro Paese di raggiungere l’obiettivo dell’autosufficienza, soprattutto per quanto riguarda il plasma. Donare il sangue con regolarità – si legge – è l’unico modo per sviluppare un sistema trasfusionale sicuro e sostenibile che sia di supporto nell’assicurare cure tempestive per la sopravvivenza di molti malati. Il gesto di ogni singolo donatore concorre alla costruzione di una comunità coesa e generosa, improntata a un modello di solidarietà, costituzionalmente riconosciuto e impresso nell’identità di ciascun italiano”.
Autosufficienza, il punto saliente riportato dal presidente Gianpietro Briola. La fotografia dell’intero Paese sull’autosufficienza di farmaci plasmaderivati mostra che è lontana dall’essere raggiunta. Il Presidente ha, altresì, sottolineato di come bisognerebbe prendere consapevolezza della necessità di un settore, come quello trasfusionale, da cui dipendono molte attività sanitarie, da quelle emergenziali a quelle di routine. Al di là della componente solidaristica, ciò su cui Briola ha voluto focalizzare l’attenzione sono stati gli aspetti organizzativi e strutturali che incidono sull’andamento delle raccolte. In Italia ci sono meno di 5 centri trasfusionali ogni milione di abitanti e il numero dei professionisti sanitari operanti in queste strutture, ogni 100mila persone, è inferiore a 13. Aspetto condiviso da molte delegazioni.
Come sottolineato nelle relazioni dei delegati Regionali il lavoro principale dell’Avis è quello di lavorare “Non per una sacca in più ma per un donatore in più”, un lavoro che la nostra realtà territoriale sta compiendo.
Al termine del convegno la delegazione Sarda rientra a casa con un bagaglio esperenziale che aiuta ad una visione della realtà associativa di più ampio confronto e ad un lavoro ancora più mirato nelle nostre comunità.